Seppie
Sepia spp.
- Atlantico nord-orientale FAO 27 - Indiano OrientaleLenza a mano; Pesca a canna (hand operated)
- Atlantico centro-orientale FAO 34Lenza a mano; Pesca a canna (hand operated); Nasse
- Pacifico nord-occidentale FAO 61 - Pacifico centro-occidentale FAO 71 - Atlantico nord-orientale FAO 27Nasse
- Pacifico centro-occidentale FAO 71 - Indiano occidentale FAO 51Lenza a mano, Pesca a canna (hand operated)
- Da ogni provenienzaRete a strascico; Rete da posta di fondo; Rete a strascico a coppia; Lampara; Tramaglio
- Mar Mediterraneo e Mar Nero FAO 37Rete da posta pelagica
CARATTERISTICHE DELLA SPECIE
Nel mercato italiano sono presenti numerose specie di seppie, sia mediterranee, pescate dai pescatori locali, sia di provenienza atlantica e indo-pacifica. Le seppie sono dei molluschi cefalopodi, molto comuni in tutto il globo. Si nutrono di crostacei e pesci, che catturano grazie alla loro capacità di mimetizzarsi.
STATO DEGLI STOCK
Nella stragrande maggioranza dei casi, non si hanno conoscenze sufficienti riguardo agli stock. In molte regioni sono pescate abbondantemente e diventano anche vittime di cattura accidentale per via della pesca con reti a strascico.
IMPATTO DELLA PESCA
Le seppie vengono pescate con innumerevoli attrezzi, dalle reti a strascico a quelle da posta, fino alle lenze a mano. L’impatto sugli ecosistemi (fondali marini e specie animali) di ognuno di questi metodi è differente: se da un lato la lenza a mano, le trappole e gli arpioni non hanno un forte impatto sull’ambiente, le reti a strascico generano conseguenze in alcuni casi devastanti.
GESTIONE DELLA PESCA
In alcuni paesi come India e Oceano Pacifico non sono stati messi in atto progetti di gestione della pesca della seppia, al contrario in Europa sono stati fatti diversi passi avanti ed attualmente è in atto una gestione parzialmente efficace a tutela dell’ecosistema marino e della specie.